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La scelta dei partner che sposano

la filosofia sostenibile. 
Un’esigenza a cui non si può rinunciare.

Amorim Cork Italia è parte del gruppo Corticiera Amorim SGSPS, il più grande produttore globale di sughero, che ha fatto della sostenibilità uno dei pilastri principali della propria mission. Amorim Cork Italia, in questo ambito, ha sviluppato diversi progetti a livello di prodotto e di governance. La filiale italiana è riconosciuta come uno dei fornitori e partner più affidabili dell’industria vitivinicola nazionale ed internazionale, diventando caso di studio in materia di sostenibilità grazie ai molti progetti ambientali e sociali intrapresi negli anni. Ad oggi i fornitori vengono qualificati da Amorim Cork Italia o dalla Casa Madre sulla base di differenti criteri di qualità. Abbiamo ritenuto necessario integrare tale valutazione con gli aspetti ambientali, sociali e di governance. Dal punto di vista ambientale, infatti, mediamente tra il 70 e il 90% degli impatti sono imputabile alle fasi a monte della produzione e vendita dei prodotti, così come gli aspetti sociali e di gestione del lavoro dei fornitori rappresentano una delle principali preoccupazioni reputazionali delle aziende.

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Tra il 70% e il 90% degli impatti ambientali e sociali sono attribuibili alla catena di fornitura

Anche nel mercato vitivinicolo internazionale l’attenzione alle tematiche della sostenibilità è in costante aumento, come dimostrano i trend della produzione biologica e la richiesta di certificazioni di sostenibilità come VIVA ed Equalitas per il vino italiano. Nel nostro settore, inoltre, le cantine clienti sono sempre più attente ai vantaggi ambientali e sociali che si sviluppano lungo il ciclo di vita dei nostri tappi in sughero.

Amorim Cork Italia ha scelto di intraprendere un percorso

di analisi della supply chain al fine di comprendere

e valutare l’impegno dei fornitori in materia di sostenibilità.

Per tale ragione riteniamo che una valutazione approfondita della supply chain sia fondamentale nell’ottica della riduzione dei rischi d’impresa e, non in ultimo, per garantire un approccio etico al nostro modello di business, orientato ad evitare l’esternalizzazione degli impatti ambientali e sociali.

 

Una supply chain sostenibile prova a limitare, in tutte le sue fasi, gli impatti ambientali e sociali delle forniture.

 

La complessità della catena di approvvigionamento, indipendentemente dal numero dei fornitori, necessita di un approccio basato sul monitoraggio delle prestazioni dei soggetti coinvolti, in modo tale da orientare le proprie scelte di acquisto sulla base di informazioni solide ed aggiornate. I criteri ESG (Environment, Social, Governance) sono alla base degli indicatori che permettono di analizzare l’attività delle aziende sotto il profilo della sostenibilità integrata. La capacità delle imprese di raggiungere gli obiettivi internazionali e locali di sviluppo sostenibile garantisce effetti positivi sul pianeta e le persone ma incide positivamente anche sui profitti aziendali. Al contrario, la scarsa propensione o l’inattività delle aziende nel perseguire degli obiettivi in tale ambito può incidere, anche pesantemente, sui propri stakeholder e, in particolare, su tutta la supply chain.

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“CIÒ CHE PUÒ ESSERE MISURATO, PUÒ ESSERE MIGLIORATO” – W. Thomson

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